giovedì 17 ottobre 2013

RDX (Slowly)

Sonno. Veglia. E' facile perdere i ritmi in mezzo al vuoto cosmico, il tempo perde ogni significato.
I neon ronzano, impolverati.
Gesti svogliati stropicciano le coperte, le scostano, le riafferrano. Odorano di fumo, sudore ed alcool scadente. 

Sfidiamo il fuoco, sfidiamo il tempo.. stralci di memoria affiorano, scalpitano tra le palpebre, note sgraziate affilate come sciabole decapitano Morfeo.
Veglia. Sonno. Hai mai ucciso qualcuno a sangue freddo?
Azoturo di Piombo, ciclotrimetilentrinitroammina. Velocità di detonazione 8750 m/s.
Non c'è gloria nel saltare in aria, nei detriti che lacerano, strappano, sminuzzano.

Ho passato una notte intera ad ammucchiare cadaveri. 
Freddo, sudore, pelle d'oca, freddo.
Il pavimento è freddo, sotto al letto, duro. Il dolore si dipana lungo gli arti, contrazioni di muscoli indolenziti.

Ma tu non sei nato per fare il soldato, lo capirebbe anche un cieco.
Chiudere gli occhi, vagare nel buio, le luci lontane, senza unire i punti.


-Spogliati Djeval.
-Slowly.



domenica 6 ottobre 2013

Boom, Jackpot.

Non prendiamoci per il culo, questa non è una guerra che si possa vincere.
E' una guerra che si può combattere, ecco.
Un gioco d'azzardo, nè più nè meno, nel quale sacrifichi migliaia di vite nella speranza di strapparne un numero superiore agli avversari.
Boom, Jackpot.

Che cazzo ci faccio qua allora?
Beh, credo si chiami libertà.
Già. Libertà, cazzo.
La libertà di crepare dove voglio, di crepare per il motivo che voglio, e di farlo al fianco di chi voglio.

E poi la vendetta. Una cosa stupida, perchè il sangue non lava le ferite, ma in fin dei conti è tutto ciò che ci rimane.

Bah, chiamatemi stupido, sempliciotto o fanatico, ma non riesco ad immaginare nulla di più sincero e onesto di un genuino scambio di pallottole con quei figli di puttana.
Così, giusto per fargli capire che possono cacciarsela su per il culo la loro pace da schiavi: mille volte meglio continuare a scannarci tra noi, ma a modo nostro.



    
          Forse in fin dei conti nemmeno io sono fatto per la pace, Moko.

lunedì 12 novembre 2012

Improvised Explosive Device Disposal

La gente non ha capito un cazzo degli artificieri.
Ai loro occhi sono poveri stronzi che rischiano di farsi saltare in aria per puro spirito di sacrificio nei confronti del prossimo, ma non è vero un cazzo.
Una volta m'è capitato di disinnescare una bomba. Era il.. cazzo, qualcosa tipo ottobre del 2508, sulla Poseidon, un brigade che dio solo sa come cazzo facesse a volare da un pianeta all'altro con tutti i rattoppi che gli avevamo fatto.
Girovagavamo dalle parti di Columba, aspettando di beccare qualche culo alleato da rompere, e cosa non ti combinano 'sti stronzi? Un deficente, per insegnare ai novellini come innescare delle bombe artigianali, non me ne va ad armare una per davvero?
Per prima cosa facciamo questa doverosa premessa: le bombe vere non sono come quelle degli holo-movie, cazzo. Non c'è nessun merdoso cronometro che ti avverte tra quanto scoppierà, nè un semplice sistema per disinnescarla scegliendo il filo blu o quello rosso. Quella è morte in scatola, cazzo, e puoi solo sperare che non ti scoppi in mano prima d'essere riuscito a capire come cazzo sia stata assemblata.
E vabbè, mi trovavo là nella stiva a capire se una paratia avrebbe resistito o meno ad un'altra settimana di viaggio, quando sento 'sti pezzi di scemi iniziare a strillare come fighe che una bomba stava per scoppiare.
Avete mai visto 40 persone dileguarsi nel tempo di sbattere le ciglia? Porco cazzo, eravamo rimasti lì in sette credo, e tre nemmeno avevano capito che cazzo stesse succedendo. Tutti quegli altri stronzi nascosti dietro casse e cassoni, quasi la cosa da temere fosse veramente l'esplosione in sè, e non il derivante buco nello scafo.
Voi ora direte: come cazzo ti è venuto in mente di avvicinarti a quella cosa per disinnescarla?
Che cazzo ne so.
Di sicuro non è stato l'altruismo, statene pur certi: sarei morto per quasi ognuno di quei bastardi, ma non in un modo così stupido.
Ecco forse è stato proprio un moto di ribellione verso la possibilità di restarci secco in una maniera così imbecille, ma la verità è che devo averlo fatto perchè.. potevo farlo.
Potevo farlo, cazzo.
Fanculo, avete idea di cosa si provi davanti ad una cosa che potrebbe ridurti in poltiglia, e tu che cerchi di capire se ci siano o meno misure di sicurezza contro il disarmo, come abbiano strutturato il timer, come abbiano collegato gli inneschi..? C'erano almeno trenta persone che mi urlavano di lasciar stare, che volevano aprire il portellone e sputarla fuori dalla nave -e almeno la metà avrebbero tranquillamente spedito in orbita anche me, pur di salvarsi il culo- ma io non mi ero mai sentito così fottutamente vivo. Avevo voglia di vomitare, per quant'ero vivo.
Era una semplice sfida tra la mia testa di cazzo e quella di chi l'aveva creata, e per mia fortuna la sua doveva esserlo più della mia.
Qualcuno si dev'essere pure cagato addosso quando ho tagliato il cavo di alimentazione del timer, a giudicare dal puzzo di merda che si sentiva fin dov'ero io.
Non mi sono sentito un Dio con tutte quelle vite tra le mani, tantomeno un eroe, solo un bastardo con talmente tanta adrenalina in corpo da sentirsi male. E ci sono poche cose che mi piacciano tanto quanto quella sensazione.
E beh, qualche giorno fa, con quel fottuto treno dell'oro, qualcuno deve aver tagliato il merdoso filo sbagliato.
Metaforicamente dico.
Sarò un pallone gonfiato del cazzo, ma ogni tanto mi vien da domandarmi se non sarei riuscito ad evitare anche questa pioggia di merda. Magari è perchè non ho ancora capito che cazzo sia successo.
Speriamo che si riescano a rimettere insieme i cocci.
Almeno ci sono la Biondina e il suo splendido culo a distrarmi, che Dio li benedica.